ELENA LUCREZIA CORNARO PISCOPIA

statua raffigurante Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, posta ai piedi dello scalone Cornaro, nel Cortile Antico di Palazzo Bo (Università di Padova)

Prima donna laureata al mondo

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia è conosciuta come la prima donna laureata al mondo, avendo ottenuto la laurea in filosofia all’Università di Padova il 25 giugno 1678: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia ricevette il titolo di Magistra et Doctrix Philosophiae nello Studio di Padova, superando la discussione su due temi filosofici estratti a sorte “in maniera tanto egregia ed eccellente che rappresentò una prova rara e ammirevole” e diventando la prima donna laureata al mondo.

Col consenso di tutti e il responso dell’acclamazione a viva voce, l’illustrissima ed eccellentissima Elena Lucrezia Cornaro fu acclamata maestra e dottoressa alla presenza di una folla di nobili e di popolo

Il cerimoniale, che si svolse nella cappella della beata Vergine della cattedrale, fu caratterizzato da un lungo corteo, da musica e cori, dalla partecipazione di tutta la nobiltà e di una grande folla in un contesto straordinario.

Elena Cornaro Piscopia coronata della laurea dottorale

Elena Cornaro Piscopia coronata della laurea dottorale

Vinti e più mille persone comparvero nel Domo di Padoa, non senza pericolo di tumulto
Giovanni Palazzi, 1681

Figlia naturale del nobile Giovanni Battista Cornaro, procuratore di San Marco, e della popolana Zanetta Boni, nacque a Venezia nel 1646, quinta di sette figli. Venne iscritta all’albo d’oro dei nobili a 18 anni, quando il padre sborsò 100.000 ducati per elevare a patrizi lei e i suoi fratelli. Si appassionò presto agli studi, in cui venne seguita dal padre, deciso a servirsi delle doti di Elena per riscattare il lustro della famiglia Cornaro; a questo scopo la affidò al teologo Giovanni Battista Fabris, al latinista Giovanni Valier, al grecista Alvise Gradenigo, al professore di teologia Felice Rotondi e al rabbino Shemel Aboaf, da cui Elena apprese l’ebraico.

Ella da Bambina fu Donna, e benché Donna superò nella costanza molti Huomini, nella Dottrina molti Maestri, e molti Religiosi nella Pietà
Massimiliano Deza, 1687

Studiò anche lo spagnolo, il francese, l’arabo, l’aramaico, e arrivò a possedere una profonda cultura musicale. Approfondì inoltre eloquenza, dialettica e filosofia, prendendo per quest’ultima lezioni da Carlo Rinaldini, professore all’università di Padova e amico del padre.

Accanto alla passione per lo studio, Elena coltivava un’autentica vocazione religiosa, che la spinse a diventare, diciannovenne, oblata benedettina. Questa scelta scontentò i genitori, intenzionati a farla sposare, ma evitò loro la delusione di una reclusione monastica e permise alla giovane di vivere seguendo la regola benedettina. Nel 1677 fece domanda per addottorarsi in teologia, ma il cancelliere dello Studio padovano, il cardinale Gregorio Barbarigo, oppose un fermo rifiuto alla sua richiesta. Grazie alla mediazione di Rinaldini, Elena Lucrezia potè infine laurearsi il 25 giugno 1678 in filosofia, e non dunque in teologia, come inizialmente desiderato.

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Elena, che aveva condotto i suoi studi interamente a Venezia, si trasferì a Padova solo dopo la laurea, andando ad abitare a Palazzo Cornaro, vicino al Santo.

Fu a lungo considerata, da parte dei familiari, un fenomeno da esibire, donna erudita in grado di sciorinare dissertazioni filosofiche e dialogare in latino. Solitudine circondata da stupore, la sua, fatta di doti intellettuali eccezionali in un corpo di donna. Ma per la Piscopia non furono strumento d’affermazione della dignità femminile, nè del diritto a competere con gli uomini in campo intellettuale. La sua laurea non fu che uno spiraglio immediatamente richiuso, tanto che solo nel 1732 in Italia si laureò un’altra donna, Laura Bassi.

La sua costituzione, già debole, era stata messa alla prova dallo studio e dalle macerazioni ascetiche. Elena si ammalava di frequente e anche per lunghi periodi, fino a morire nel luglio del 1684. Venne sepolta nella chiesa di Santa Giustina a Padova.

Lo storico Piero Del Negro, narrando del Seicento all’università di Padova, sottolineava infatti l’esistenza, nel corso del secolo, di “episodi carichi di futuro, ma sterili nell’immediato, come la prima laurea femminile al mondo, vale a dire l’irripetibile – e non solo per questo motivo tipicamente barocca – laurea in filosofia conferita alla patrizia veneziana Elena Corner Piscopia”.

Nel 1773 Caterina Dolfin donò all’Ateneo padovano la statua raffigurante Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che ora è posta ai piedi dello scalone Cornaro, nel Cortile Antico di Palazzo Bo. Omaggio alla prima donna laureata al mondo, ma oggi anche simbolo di emancipazione femminile.

Fonte e foto: https://www.unipd.it/

Sebastiano Bombelli, "Ritratto di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia", Mantova, Palazzo d’Arco

Sebastiano Bombelli, “Ritratto di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia”, Mantova, Palazzo d’Arco